Clubhouse è il social network del momento perchè si presenta nuovo, diverso, innovativo ma allo stesso tempo radicato su un funzionamento che utilizza la semplicità di un solo senso: la voce
E’ proprio il fatto di essere basato sulla propria voce che rende questo servizio nuovo ed originale grazie al fatto che le interazioni tra gli utenti avvengo usando ciò che viene emesso dalla voce degli utenti piuttosto che da ciò che viene digitato all’interno di una tastiera.
Clubhouse è stato fondato da ex dipendenti di Google ed Instagram e da subito ha riscontrando successo tra gli utenti proprio per la diversità su cui è basato e per il fatto che la sua semplicità di utilizzo rende l’interazione completa ma allo stesso temo vera.
La divisione in stanze dette rooms crea coinvolgimento di utenti con gli stessi interessi
Tutte le conversazioni sono organizzate in stanze (rooms) dove gli utenti possono accettare l’ingresso di tutti, solo di utenti invitati oppure rendendo quest’ultime private (open, social, closed). All’interno delle stanze si creano interazioni che grazie alla voce risultano più veritieri e coinvolgenti.
Frequentando Clubhouse non solo si ha la sensazione di trovarsi di fronte a qualcosa di mai visto (e sentito) anche se per i veterani del web il tutto potrebbe ricordare l’aggregazione in stanze tipiche dei canali IRC o delle vecchie chat online.
Il mix tra usabilità già collaudata in cui gli utenti si raggruppano in rooms divise per argomento e l’interazione vocale continua sembrano rendere il social appetibile a tutti, differenziandosi per tipologia di utente.
E la privacy?
Per quanto riguarda la privacy nessuna conversazione al momento può essere registrata ed all’interno delle conversazioni nulla viene trascritto, Di particolare interesse la maniera in cui il team da qui in avanti riuscirà, invece, a gestire i contenuti vocali (volgarità, offese, razzismo, etc..)
L’applicazione dedicata a Clubhouse al momento è aperta a solo invito e disponibile per iPhone