Era il 2006, esattamente 10 anni fa, quando Gioacchino Lavanco e Loredana Varveri pubblicavano l’interessante saggio Psicologia del gioco d’azzardo e della scommessa – Prevenzione, diagnosi, metodi di lavoro nei servizi, edito da Carocci Faber. A quei tempi il fenomeno del gioco d’azzardo stava dilagando sia in versione live che per quanto riguarda la comparsa dei primi siti online dedicati al poker digitale. Complice anche una intensa e capillare campagna mediatica, che aveva invaso anche la tv generalista, con quella che venne poi definita febbre del gioco online e grande hype per il Texas Hold’Em, una variante del poker che veniva semplificato e reso ancora più dinamico e spettacolare e che per almeno un lustro divenne un fenomeno virale e generazionale, non solo in Italia, ma un po’ in tutta Europa.
Il saggio molto interessante curato da questi due autori con un excursus fenomenologico costatava come la reperibilità dei giochi d’azzardo fosse in costante incremento. Così ai giochi più noti e datati, che pure continuavano a esercitare il loro fascino, se ne aggiunsero altri, in chiave soprattutto tecnologica.
Oggi dopo dieci anni è interessante notare come questo saggio sia ancora attuale nella sua problematica e nella divulgazione del tema, anche se le cose si sono sviluppate in maniera diversa, talvolta diventando ancora più trasversale e orizzontale. Sappiamo bene, in termini di psicologia del gioco che per molti giocatori si tratta di forme di passatempo e divertimento, e su questo non ci sono vere e proprie problematiche da analizzare, mentre in alcuni casi si sviluppano forme problematiche o patologiche di gioco. Questo del resto, vale per il gioco, online così come live, come per tutti i cosiddetti vizi.
Quello che però rende attuale e dinamico questo saggio, Psicologia del gioco d’azzardo e della scommessa è dato dalla riflessione sui giochi d’azzardo della cosiddetta rivoluzione tecnologica degli ultimi anni e della cultura della globalizzazione, che non poteva non investire anche il mondo della scommessa. Scopriamo quindi quello che viene giustamente definito come homo ludens, frequentatore delle sale Bingo, dei bar e delle sale da gioco, del videopoker, dei siti di azzardo online, attraverso quei giochi in cui il rischio di perdere di vista il confine tra benessere e disagio. Passando invece al fenomeno attuale del gioco, è interessante notare come questo tipo di attività abbia trovato uno zoccolo duro di utenti, in versione online, tra i giovani universitari. Non è un caso se lo smartphone è diventato sempre più presente e al centro dei siti dedicati al gioco online come casinò e simili.
Un esempio calzante è dato dal sito, molto in voga in questo periodo il blackjack online su William Hill, sala da gioco tematica, dove è possibile scegliere tra una grande varietà di giochi, dalla roulette al blackjack, passando per il celebre videopoker.