Da diversi anni a questa parte i videogiochi si sono evoluti esponenzialmente, rendendosi molto più complessi, sofisticati e a tratti divertenti. Il progresso tecnologico ha fatto sì che si potesse sviluppare anche un lato competitivo su determinati titoli. L’interazione con l’Intelligenza Artificiale, in particolare, si è resa quasi essenziale per far diventare l’esperienza videoludica più realistica che mai. Un chiaro esempio è rappresentato dai giochi sportivi come FIFA, in cui i calciatori controllati dalla CPU compiono movimenti automatici anche a seconda del tipo di tattica adottata dal giocatore in carne ed ossa. Insomma, il computer è in grado di adattarsi agli stili di gioco emulando per quanto possibile l’essere umano.
Gli ultimi esperimenti sull’Intelligenza Artificiale hanno dimostrato che le macchine possono essere in grado di completare da sole alcuni videogiochi. D’altro canto, già 20 anni fa si pensava a progetti simili per gli scacchi. Lo sa bene l’ex campione Daniel Kasparov, battuto proprio dall’IA. Nel tempo l’interpretazione del gioco da parte delle forme di intelligenza non umane sono state potenziate ulteriormente. Oggi persino la voce di una persona viene riprodotta, seppur non ancora del tutto fedelmente, attraverso l’IA. Non è l’unico caso di imperfezione: di recente si è provato a far giocare l’Intelligenza Artificiale a un videogioco storico come Pokémon Rosso e i risultati sono stati tutt’altro che soddisfacenti. Anche l’Unione Europea, però, ha dovuto riconoscerne il ruolo eminente in svariati ambiti industriali, anche al di là dell’intrattenimento.
Intanto, il mondo del gaming ne approfitta. A volte l’Intelligenza Artificiale opera anche senza che i giocatori se ne rendano conto. Ad esempio, in GTA è utile per indicare alle altre automobili come muoversi correttamente sulle strade virtuali. Le schede grafiche e i processori impiegati per pc e console godono ancora di ampi margini di miglioramento, di conseguenza anche l’Intelligenza Artificiale può offrire ancora molto alle software house. L’idea è quella di rendere i videogiochi del futuro ancora più immersivi. In buona sostanza, saranno soprattutto gli NPC (ossia i non-playable-characters, i personaggi non giocabili) a conoscere dei miglioramenti fondamentali. Il più delle volte, infatti, questi personaggi esauriscono la loro utilità una volta che hanno svolto un singolo compito, ma ben presto potranno contare su una maggiore dinamicità.
I gamer più assidui potrebbero riscontrare notevoli vantaggi anche nella rigiocabilità. Accedendo a determinate aree di un videogame, il computer può rivelarsi in grado di elaborare da solo un livello diverso, del tutto nuovo, che non era stato progettato dagli sviluppatori. Non sono poche le aziende che stanno puntando molto su questo campo della tecnologia, su tutte NVIDIA, nota ai più per la realizzazione di processori grafici destinati proprio al mercato videoludico.
Anche i più comuni giochi virtuali spingono molto sulle possibilità offerte dalle tecnologie moderne. Le varie piattaforme di gioco digitale che comprendono anche giochi live come il live blackjack o la roulette si avvalgono già della realtà virtuale e non è escluso che nel prossimo futuro non vogliano attingere altresì dall’Intelligenza Artificiale. A quanto pare l’intero settore dell’intrattenimento sarebbe pronto per essere rivoluzionato e scoprire una nuova era. Molte novità attendono solo di essere scoperte…