Dopo aver recentemente punzecchiato Apple per la poca attenzione nei riguardi di Java, il blog di John O’Conner si occupa ancora di scelte, ma questa volta a proposito delle troppe versioni di Windows Vista.
Si tratta di un problema che affligge i consumatori generici più che gli sviluppatori, e, tra questi ultimi, i programmatori Java possono ritenersi fortunati e quasi immuni dalle possibili incertezze: Java esiste attualmente solo in tre versioni, ognuna con le sue specificitè , e la scelta tra le versioni Standard, Enterprise e Micro è relativamente semplice, basata sul tipo di programmi che si svilupano e di clienti che li acquistano.
Le differenze di versione in Vista invece non sono cosè¬ semplici, e i confini sono piuttosto arbitrari: se il supporto ai backup deve richiedere una versione Businness, potrebbe accadere di essere impossibilitati a ritoccare facilmente i video, dovendo scegliere per forza la Ultimate?
La conclusione del post è che fortunatamente per lo sviluppatore Java va bene qualsiasi versione di Vista, e per i suoi clienti le cose vanno ancora meglio, perchè© possono scegliere anche Linux, Solaris e, con qualche restrizione, anche Mac OS X. Forse le cose non stanno esattamente cosè¬, ma c’è del vero in queste considerazioni: complicare troppo la vita ai propri clienti non è un’idea brillante sul piano commerciale. Un autogol di Microsoft?