Nessuno ha per caso mai sentito parlare dell’edificio 92 nel quartiere generale di Microsoft? All’interno di quello che sembra un caseggiato come un altro nel campus di Redmond vengono celati i più oscuri progetti prossimi venturi legati all’azienda. Dentro ingegneri e scienziati lavorano di pari passo per creare nuove esperienze di utilizzo, device nuovi e soprattutto nuove tecnologie in grado di cambiare la vita degli utenti.
Negli ultimi due anni, soprattutto grazie all’arrivo del nuovo CEO Satya Nadella, il laboratorio nell’edificio 92 è stato impegnato in una sola grande direzione ovvero la Realtà Virtuale con il progetto HoloLens che ben conosciamo. Un sistema rivoluzionario capace di trasformare la realtà in qualcosa di virtuale che però sembra talmente reale ed immersivo da apparire reale in tutti i sensi.
HoloLens è un progetto ambizioso di Microsoft che è parte di una nuova filosofia che vede la realtà virtuale essere una scommessa su cui l’azienda sembra puntare molto. La conferma non è solo legata all’ovvia integrazione del supporto di HoloLens all’interno di Windows 10 ma anche del pieno supporto anche di realtà diverse da quelle di Microsoft in cui aziende come Facebook con Oculus Rift oppure Valve con SteamVR.
In entrambi i casi Windows 10 nasce già con il loro pieno supporto ed al debutto di ogni singola tecnologia citata è sufficiente collegare gli stessi al proprio computer per ricevere piena compatibilità d’azione per un uso immediato.
La scelta è chiara ed in parole povere vuol dire che Microsoft con Windows 10 vuole essere la destinazione finale di ogni tecnologia legata alla realtà Virtuale facilitando il più possibile gli sviluppatori ad accedere all’hardware ed allo stesso tempo gli utenti ad utilizzarlo al meglio.
Il suo approccio legato alla realtà virtuale da sposarsi con Windows 10, e non magari solo con Xbox One, è la chiave per capire come ancora una volta Microsoft si stia dirigendo verso una scelta di vole diventare un soggetto capace di offrire piattaforme aperte e condivise che possono essere usate anche dalle aziende concorrenti alla propria tecnologia.
Una scommessa da vincere per una tecnologia che effettivamente non è ancora nata ma che certamente potrà essere nel prossimo futuro il nuovo standard di interazione tra uomo e macchina, tra uomo ed ambiente circostante.