All’interno di Play Store (ma anche in altri marketplace) esiste una modalità di marketing molto utilizzata per distribuire più velocemente ed in maniera più efficace giochi ed applicazioni. Il metodo consiste nel rendere le applicazioni ed i giochi gratis per il download inserendo però nelle stesse sistemi di pagamento che permettano di poter accedere a contenuti aggiuntivi o per esempio di avanzare in nuovi livelli.
Il metodo è da ritenere più che lecito e risulta comodo sia dalla parte dell’utente, che può in questo modo provare al meglio il gioco o l’applicazione, e sia dalla parte dello sviluppatore che può usare lo stesso come pubblicità iniziale distributiva per poi convincere l’utilizzatore ad un acquisto successivo per ottenere maggiori funzionalità.
Nei software per computer questa tipologia di applicazioni viene denominata Shareware ed è differente da Freeware in cui i programmi sono totalmente gratuiti. Stranamente invece all’interno dei marketplace per smartphone ogni applicazione o gioco con acquisti “In-App” viene denominata Free ingannando logicamente l’utente e creando confusione specialmente in utenti come bambini.
Su pressione della Commissione Europea, Google sembra ora intenzionata a porre rimedio eliminando dal Play Store la parola gratis laddove esista la modalità di acquisto “In-App” monitorando inoltre che all’interno delle applicazioni o giochi non ci sia un sistema per incoraggiare utenti più deboli ad effettuare acquisti magari con sistemi non controllati dallo smartphone.
Un impegno questo che vedrà cambiare probabilmente la dicitura a fianco ad ogni applicazione con sistema “In-App” almeno per il mercato Europeo. Non è infatti ancora chiaro che questa modifica riguarderà anche tutti gli altri Paesi del Mondo. Intanto anche Apple sembra essere stata convinta del cambiamento accettando quanto richiesto dalla Commissione (anche se in modalità differenti rispetto a Google).