Il mercato degli smartphone è alimentato oggi da una corsa sfrenata (e riteniamo inutile) vero l’introduzione di nuovi e potenti chip come base per il funzionamento dei device. Una rincorsa che ci ricorda molto l’ultimo decennio dove i computer non venivano venduti per qualità costruttiva e funzionalità integrate ma soprattutto per la velocità del processore integrato.
Una corsa senza fine che ci ha portato alla selezione naturale dei produttori di CPU ed allo stesso tempo all’inutile guerra instaurata tra i pochi rimasti (Intel ed AMD) nella chiara intenzione di aumentare le vendite a colpi di GHZ senza tener conto che per muovere macchine del genere bisognava ricorrere a dissipatori potenti e ventole di ogni tipo con conseguente rumorosità spinta al limite della decenza.
Tutto finalmente ebbe fine fu la stessa Intel ad abbandonare il valore dei GHZ nel nome dei propri chip a favore di “famiglie” di prodotti come le conosciamo oggi Atom, i3, i5, i7, etc…
Tornando a parlare di smartphone e device mobili a questo gioco al massacro non sembra interessata Apple che da sempre ha proposto i propri chip sotto una singola sigla A5, A6, A7, etc… proponendo così il valore aggiunto di potenza dei propri device sotto forma di funzionalità e non di velocità.
E’ nuova la notizia che riguarda la potenza del nuovo chip A8 che andrà ad integrarsi all’interno di iPhone 6. Considerando il salto tecnologico è indubbio l’incremento di velocità a 2GHZ rispetto al modello A7 che si attestava su 1.3GHZ (1.4 GHZ per iPad Air) ma senza ombra di dubbio è coerente con quanto detto prima se pensiamo che questo nuovo chip rimarrà dual-core.
Dalle parti di Cupertino pensano che l’ottimizzazione sia la migliore cosa e produrre CPU quad-core non sia necessario data l’ottimizzazione di iOS.
Una scelta giusta, doverosa e che condividiamo in tutto e per tutto. Perché come diceva un famoso spot “la potenza è nulla senza controllo”