Per lavoro, per l’amministrazione delle faccende domestiche o anche solo per svago, negli ultimi anni facciamo sempre più affidamento a dispositivi tecnologici come personal computer, smartphone e schermi TV. Se fino a poco tempo fa li identificavamo come elementi, che seppur di supporto per diverse attività nel corso della giornata, considerati distinti, l’evoluzione tecnologica e conseguentemente anche quella dei modelli di comportamento, ci hanno portato a pensarli all’interno di un ecosistema interdipendente e completamente integrato. Un punto fondamentale di questo modello di fruizione avanzato è da ricercare nell’esigenza di avere a disposizione i nostri dati in qualsiasi momento, indipendentemente dal dispositivo e dal momento della giornata.
Consultare mail a casa o mentre si è in viaggio, condividere documenti scaricati sul pc di casa ma di cui si ha necessità in ufficio o a casa di amici, rivedere foto scattate in vacanza sul nostro smartphone, mentre si è davanti alla smart TV del salotto. Tutte situazioni che adesso ci sembrano assolutamente ordinarie, ma che per funzionare agilmente hanno bisogno di soluzioni che integrino tutti i nostri dispositivi connessi a internet, indipendentemente dalla marca di ognuno di loro, con l’ausilio di uno spazio di archiviazione in cloud, come per esempio quello fornito da Linode. Velocità, sicurezza dei dati e un’assoluta possibilità di adattare il servizio alle proprie esigenze, rappresentano i punti di forza di avere un ecosistema strutturato in questo modo, senza ricorrere a quelli di un unico fornitore.
Samsung, Apple e Google: ecosistemi integrati per ogni tipo di pubblico
Per chi invece volesse integrare i dati archiviati in cloud con i propri dispositivi connessi a internet, in un ambiente omogeneo gestito da un solo sistema operativo, le soluzioni principali che si possono trovare sul mercato sono quelle realizzate da Apple, Samsung e Google.
L’ecosistema di Samsung
Uno dei suoi punti di forza è senza dubbio la gamma di smartphone Galaxy, capace negli anni di meritare la fiducia del pubblico anche grazie a una proposta che riesce ad andare incontro a diverse esigenze operative e di budget. L’ecosistema Samsung può contare poi su personal computer come ChromeBook Go, che oltre alle alte prestazioni può contare su una serie di applicazioni che permettono una comunicazione efficiente con il proprio smartphone: solo per citarne due, Wi-Fi Sync e PhoneHub. Infine, c’è Nearby Share, l’applicazione che grazie alla connessione a Google Drive permette la condivisione dei file in cloud tra i diversi ecosistemi.
La varietà dell’ecosistema Apple
Apple ha costruito negli anni un ambiente davvero ricco di dispositivi e funzionalità, pensate specificatamente per creare un’integrazione e un sistema chiuso verso l’esterno. Dagli smartphone iPhone, passando per i tablet iPad e i computer MacBook o Mac, l’utente non ha che l’imbarazzo della scelta. Senza contare poi i contenuti multimediali della Apple TV, le funzioni in mobilità dell’Apple Watch, le possibilità di sincronizzazione totale che è possibile realizzare attraverso iCloud.
La proposta di Google
Google non è rimasta a guardare e ha saputo mettere a punto una proposta integrata per un ecosistema che riesce a far comunicare efficacemente tutti i dispositivi connessi a internet, potendo in più contare sulla tecnologia di Google Drive per l’archiviazione e la condivisione dei dati in cloud. I telefoni smartphone Pixel, le applicazioni per la TV come Chromecast, gli assistenti vocali per la domotica, gli smartwatch: una gamma completa di dispositivi capaci di incontrare le esigenze di un pubblico sempre più ampio.